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Al parco dell'Anconella un pic-nic per i figli arcobaleno

Ci sono mamma e papà. Ma ci possono essere anche due papà o due mamme. Ai tanti (e diversi) tipi di famiglia è dedicata una giornata speciale organizzata nel parco dell’Anconella a Firenze sud, con un pic-nic aperto a tutti, giochi, laboratori, spettacoli di burattini e cacce al tesoro.
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Le case popolari? A Tavarnelle sono gay-friendly

Un post più serio rispetto al solito. Sfogliando i giornali mi è caduto l’occhio su questa notizia: a Tavarnelle, nel Chianti fiorentino, il Comune ha “aperto le porte” delle case popolari alle coppie omosessuali.
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In Toscana arrivano altri sit-in

Un aggiornamento al post di ieri. Dopo le parole di Silvio Berlusconi sui gay, si è innescata una vera e propria mobilitazione nazionale. Tante le iniziative organizzate in tutta Italia da molte associazioni, Arcigay in prima fila. La lista si allunga anche in Toscana, con manifestazioni - oltre che a Firenze, come annunciato ieri - a Pistoia, Pisa e Livorno.

Domani sarà la volta della città della torre pendente. Arcigay ha organizzato un sit-in davanti alla Prefettura dalle ore 18, ma sarà sabato la giornata clou per le proteste. Oltre alla manifestazione di Firenze (ore 16 davanti alla Prefettura), sono previsti sit-in di fronte alle Prefetture di Pistoia e a Livorno: nel primo caso dalle 10.00 alle 12.30 in piazza del Duomo, nel secondo dalle 15 in piazza dell'Unità d'Italia.

L’elenco aggiornato delle iniziative città per città si trova sul sito di Arcigay.


Cosa pensi di questa mobilitazione: è giusta? E’ una strumentalizzazione politica? Lascia un commento!

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"Meglio che essere gay":
sit-in a Firenze, GeL non ci sta

«Meglio le belle ragazze che essere gay». Le parole di Silvio Berlusconi hanno scatenato un putiferio: dai gruppi su Facebook che affermano “Meglio essere gay che Berlusconi”, alle lettere aperte delle associazioni lgbt, fino ai sit-in (uno organizzato anche a Firenze). Ma non tutti danno addosso al premier. GeL, Gay e Libertà, l’associazione gay del centrodestra vicina al Pdl e fondata a Firenze, parla di una “battuta estemporanea”.

Di tutt’altra opinione è l’Arcigay, che ha annunciato sit-in, flash mob, kiss-in e incontri pubblici, sparsi un po’ per tutto lo stivale.



A Firenze il circolo Il giglio rosa ha organizzato per sabato prossimo una manifestazione in centro, davanti alla Prefettura, a partire dalle ore 16.

«Riteniamo che il presidente Berlusconi, con quest’ennesima dichiarazione pubblica, e il suo Governo abbiano raggiunto i limiti della decenza e della civiltà»

scrivono gli organizzatori in una nota stampa.

A far discutere all’interno della comunità gay è la presa di posizione di GeL, ossia “Gay e libertà” la neo associazione di centrodestra vicina al Pdl nata recentemente a Firenze. Ecco cosa scrivono i due fondatori, Mattia Bertini e Daniele Onori, in un comunicato:


«Speriamo si sia trattata solo di una battuta estemporanea dovuta alla forte pressione emotiva che il Presidente Berlusconi sta subendo da parte dei media […] Ci auguriamo che questa battuta non venga adesso enfatizzata […] Ricordiamo che l'associazione è nata anche per sensibilizzare proprio lo stesso PdL, al quale chiediamo di ponderare le parole in un momento così delicato ed invitiamo a prendere posizioni dure su la vera omofobia con leggi ad hoc».

L’altra associazione omosessuale di centrodestra, Gaylib, vicina ai finiani, ha invece condannato le parole di Berlusconi.


E te cosa ne pensi? Lascia un commento!
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Metti il gay in prima pagina


Ormai il gay fa notizia. E lo fa ancora di più il coming out (vedi Tiziano Ferro & affini). Di questi tempi l’omosessualità è una delle parole chiave per i media, tanto da poter influire sulle vendite di quotidiani e settimanali. Alcuni saranno rimasti sorpresi, ieri mattina, leggendo la locandina del Nuovo Corriere di Firenze, che recitava a caratteri cubitali: “Mamma sono gay: le confessioni degli omosex fiorentini”. E chi è finito sulle colonne del quotidiano fiorentino? Un politico, una Miss, ma anche le storie dei gay “della porta accanto”.


Nonostante il titolo “strillato”, il giornale affronta il tema dell’omosessualità senza cadere nei luoghi comuni, raccontando la realtà omosessuale attraverso le parole di chi ha fatto coming out: un 31enne impegnato per Ireos (una delle associazioni fiorentine lgbt), un infermiere fiorentino e il suo compagno.

C’è anche un’intervista a Marica D’Amico, in arte Markesa, che lo scorso agosto è stata incoronata Miss Trans Italia 2010 a Torre del Lago. La performer, molto conosciuta nei locali gay toscani, racconta la storia della sua transessualità: un percorso lungo, ma con l’aiuto di una famiglia sempre presente.


Non manca il riferimento a due fatti in primo piano negli ultimi giorni in Toscana: la notizia di una coppia gay di Livorno che ha avuto un figlio grazie a un utero in affitto negli USA e il polverone politico sollevato per la vicenda di Alessandro Cresci (coordinatore provinciale dell’Italia dei Valori, accusato da un militante del partito di non essere affidabile, perché non dichiarato).

In un momento in cui la tv porta sullo schermo il solito gay stereotipato, fa piacere leggere un giornale che parla di omosessualità senza precocetti.
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I due babbi e il bebè


Può sembrare un termine oscuro nel significato, ma “omogenitorialità” indica una cosa  semplice: una famiglia composta da un figlio (o più) e due genitori dello stesso sesso. Famiglie meno diffuse di quelle tradizionali, che però anche nella nostra Italietta bigotta iniziano a conquistare visibilità, grazie all'iniziativa di pochi coraggiosi. E' il caso di una coppia livornese che, grazie a una “mamma in affitto” contatta negli Stati Uniti tramite un'Agenzia specializzata, ha adesso un figlio: David.

La loro storia è apparsa sulle pagine del Tirreno per poi essere ripresa da molti altri organi di informazione. 46 anni Valter, 50 anni Mario, sono diventati babbi lo scorso 10 agosto in una clinica californiana, dove “mamma – pancia” (come la chiamano loro), una trentenne messicana che vive da anni a San Diego, ha dato alla luce David.

I due, che si sono sposati nel 2008 a Barcellona e che convivono da 24 anni, sono da tempo impegnati a favore delle famiglie omosessuali che hanno avuto figli da unioni precedenti o attraverso la fecondazione artificiale. Mario è nel direttivo di "Famiglie arcobaleno", l'associazione che riunisce i genitori gay.


Una storia a lieto fine? Solo in parte. Secondo la legge italiana è Valter il padre di David: suo è il seme con cui è stata fecondata la “mamma in affitto”. Mario non ha alcun diritto, a differenza degli USA, dove entrambi sono riconosciuti genitori. E poi niente assegni familiari e la necessità di un testamento perché i beni del secondo babbo passino al figlio. In concreto, le nostre leggi distinguono bambini di serie A e bambini di serie B. E non è un problema limitato: in Italia ci sono 100 mila bambini di coppie gay, mentre sono 3mila le famiglie arcobaleno.

L'omogenitorialità è molto discussa anche all'interno della stessa comunità gay. Al momento solo coppie omosessuali “privilegiate” possono avere un bimbo.
Per seguire la strada di Valter e Mario ci vuole tempo (i due hanno viaggiato avanti e indietro dagli USA per 3 anni), soldi (il costo di un'operazione del genere è di 40mila euro) e soprattutto coraggio: il fegato di far valere le proprie scelte in un’Italia dove tutto ciò che esula dalla famiglia tradizionale incontra le critiche della Chiesa e la miopia della politica; il fegato di mettere al mondo un figlio, sapendo che dovrà vivere in un paese dove sarà considerato (almeno dalla legge) un bimbo di serie B.  

E te cosa ne pensi? Secondo la tua opinione due gay possono essere dei buoni genitori? Lascia un commento.

(Foto tratte da www.famigliearcobaleno.org)
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“Non ha detto che è gay?
Non votatelo”

FlorenZina non si occupa di politica, ma questa volta fa un’eccezione, per riferire di una singolare vicenda. Tutto parte dall’assurda accusa rivolta a un politico (fiorentino) dell’Italia dei Valori, apparsa su un sito internet: non hai dichiarato pubblicamente di essere gay? Sei inaffidabile e ricattabile, quindi non puoi fare il coordinatore regionale del partito, carica per la quale sei candidato .

In sintesi è questa la contestazione, pubblicata  nei commenti a un articolo del sito iltribuno.com, che ha fatto scatenare un putiferio. Il politico che ha visto mettere in piazza la sua omossessualità è Alessandro Cresci, attuale coordinatore fiorentino dell’Italia dei Valori e uno dei due candidati per la carica di segretario regionale.


"All'incontro con noi a Pisa, Alessandro avrebbe potuto tranquillamente parlare della sua omosessualità, del fatto che convive con il suo compagno. Scoprirlo a posteriori ci ha lasciato il dubbio della affidabilità sulla persona o sulla sua ricattabilità politica".

Scrive un fantomatico militante, che si firma “Enrico di Pisa”.

 Sono seguite mail di insulti: tra le accuse quella di aver fatto diventare l'Italia dei Valori un "partito di checche". A Cresci (foto) sono però arrivati molti messaggi di solidarietà: dai vertici del partito, ma anche dalle persone comuni. Il profilo Facebook si è riempito di attestati di amicizia. Intanto è scattata la caccia al fantomatico “Enrico di Pisa”, che (ovviamente) non si trova.
 

Per la cronaca: Cresci ha confermato di essere gay (affermando che non era necessaria una conferenza stampa per comunicarlo: lo sapevano già tutti, amici, parenti e colleghi) e in un comunicato ha annunciato querela.
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