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Il picnic nel parco delle Cascine? E’ gay friendly

Il tempo di questi giorni appare un po’ incerto, ma dovrebbe migliorare in vista del weekend. E allora perché non sfruttare gli ultimi scampoli d’estate per un picnic, meglio se arcobaleno, organizzato da alcuni gruppi gay e lgbt di Firenze. L’appuntamento è sul prato del parco delle Cascine.
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A Firenze arriva un lupo
in calzoncini corti

Famiglie fantasma. Esistono, ma nel nostro paese rimangono nascoste. Sono prive di diritti. I figli – di fatto – sono bimbi di serie B, tutelati solo per metà. Alle famiglie monogenitoriali, quelle con due papà o due mamme, è dedicato il documentario ‘Il lupo in calzocini corti’. Nato come produzione dal basso, arrivato in tv, viene presentato anche a Firenze, insieme a una delle menti del progetto.
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Al parco dell'Anconella un pic-nic per i figli arcobaleno

Ci sono mamma e papà. Ma ci possono essere anche due papà o due mamme. Ai tanti (e diversi) tipi di famiglia è dedicata una giornata speciale organizzata nel parco dell’Anconella a Firenze sud, con un pic-nic aperto a tutti, giochi, laboratori, spettacoli di burattini e cacce al tesoro.
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I due babbi e il bebè


Può sembrare un termine oscuro nel significato, ma “omogenitorialità” indica una cosa  semplice: una famiglia composta da un figlio (o più) e due genitori dello stesso sesso. Famiglie meno diffuse di quelle tradizionali, che però anche nella nostra Italietta bigotta iniziano a conquistare visibilità, grazie all'iniziativa di pochi coraggiosi. E' il caso di una coppia livornese che, grazie a una “mamma in affitto” contatta negli Stati Uniti tramite un'Agenzia specializzata, ha adesso un figlio: David.

La loro storia è apparsa sulle pagine del Tirreno per poi essere ripresa da molti altri organi di informazione. 46 anni Valter, 50 anni Mario, sono diventati babbi lo scorso 10 agosto in una clinica californiana, dove “mamma – pancia” (come la chiamano loro), una trentenne messicana che vive da anni a San Diego, ha dato alla luce David.

I due, che si sono sposati nel 2008 a Barcellona e che convivono da 24 anni, sono da tempo impegnati a favore delle famiglie omosessuali che hanno avuto figli da unioni precedenti o attraverso la fecondazione artificiale. Mario è nel direttivo di "Famiglie arcobaleno", l'associazione che riunisce i genitori gay.


Una storia a lieto fine? Solo in parte. Secondo la legge italiana è Valter il padre di David: suo è il seme con cui è stata fecondata la “mamma in affitto”. Mario non ha alcun diritto, a differenza degli USA, dove entrambi sono riconosciuti genitori. E poi niente assegni familiari e la necessità di un testamento perché i beni del secondo babbo passino al figlio. In concreto, le nostre leggi distinguono bambini di serie A e bambini di serie B. E non è un problema limitato: in Italia ci sono 100 mila bambini di coppie gay, mentre sono 3mila le famiglie arcobaleno.

L'omogenitorialità è molto discussa anche all'interno della stessa comunità gay. Al momento solo coppie omosessuali “privilegiate” possono avere un bimbo.
Per seguire la strada di Valter e Mario ci vuole tempo (i due hanno viaggiato avanti e indietro dagli USA per 3 anni), soldi (il costo di un'operazione del genere è di 40mila euro) e soprattutto coraggio: il fegato di far valere le proprie scelte in un’Italia dove tutto ciò che esula dalla famiglia tradizionale incontra le critiche della Chiesa e la miopia della politica; il fegato di mettere al mondo un figlio, sapendo che dovrà vivere in un paese dove sarà considerato (almeno dalla legge) un bimbo di serie B.  

E te cosa ne pensi? Secondo la tua opinione due gay possono essere dei buoni genitori? Lascia un commento.

(Foto tratte da www.famigliearcobaleno.org)
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