'Io non so chi sei': Giancarlo Pastore, dai libri al teatro
Il regista Angelo Savelli ha trasformato la lettura scenica nata appositamente per l’ottava edizione del Florence Queer Festival, in un vero e proprio spettacolo musicale in cui il racconto delle tre storie viene unito ad alcune canzoni eseguite dal vivo. La prima nazionale è in programma domani (martedì 27 marzo), alla presenza dello stesso scrittore torinese. Repliche fino a sabato prossimo (31 marzo).
Le due opere (quella teatrale e quella cartacea) devono il titolo all’incipit di una celebre canzone di Mina (qui sotto il video): "Io non ti conosco, io non so chi sei". Il tema dello spettacolo è proprio questo: quanto si conosce veramente della persona che ci sta accanto? Quali zone d’ombra si nascondono inevitabilmente in un rapporto di coppia? La pungente penna di Pastore cerca di dare una risposta a questi quesiti, con una piccola variante: le sue coppie sono coppie di uomini.
Un signore s’invaghisce di un fioraio e ne nasce una strana relazione in cui le parole sono sostituite da un complesso linguaggio di omaggi floreali.
Una giovane coppia di amanti girovaga in auto in uno dei pochi week-end in cui s’incontrano: uno aspira a focosi incontri sessuali, l’altro ad una quieta e stabile relazione, sulla quale però aleggia il fantasma di un terzo incomodo.
Un ragazzo, turbato dalla malattia del possibile compagno, si sfoga con l’inquilina del piano di sopra, un travestito, apparentemente fuori di testa, che ha sostituito il mondo reale con le parole delle canzoni di Mina.
Pupi e Fresedde-Teatro di Rifredi -Teatro Stabile di Innovazione – Florence Queer Festival
Io non so chi sei
di GIANCARLO PASTORE
riduzione e regia di ANGELO SAVELLI
videoscene di GIUSEPPE RAGAZZINI
con GENNARO CANNAVACCIUOLO e NICOLA PECCI
con la partecipazione di SIMONE FAUCCI
e al pianoforte MICHELANGELO GIAME GAGLIANO
Biglietti: intero 14 euro; ridotto (anche per soci Ireos e Arcilesbica) 12 euro. Info su www.toscanateatro.it.
Nell'immgaine in alto Gennaro Cannavacciuolo e Simone Faucci, foto di Barbara Paveri
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